Filosofia e Realtà : intervento di otoplastica

Spiegazione di un intervento e dei suoi risvolti psicologici

Dr. Raffaele Castaldo

Filosofia e Realtà : intervento di otoplastica

Il giorno 10 ottobre 2018 abbiamo operato Sabrina di anni 20 per orecchie prominenti (orecchie a sventola)
con una evidente ipertrofia della conca. La paziente è giunta in studio per la visita in evidente stato di agitazione poiché erano diversi anni che desiderava fare quest’intervento ma aveva comunque paura di sottoporsi all’anestesia e all’intervento chirurgico poiché pensava che fosse una procedura dolorosa. Una volta spiegato alla paziente, in modo chiaro e tranquillo, tutti i pro e i contro della tecnica chirurgica e che non avrebbe avvertito alcun dolore ne durante ne dopo, la paziente ha preso coraggio ed ha fissato immediatamente la data dell’intervento, raccontando spontaneamente, quanto questa sua condizione anatomica di portatrice di “orecchie a sventola” generasse in lei un vero disagio psicologico ed una compromissione dei rapporti sociali.

Erano infatti mesi che la ragazza non usciva di casa e non frequentava le sue amiche abituali poichè timorosa di qualche battuta sulle orecchie da parte delle amiche coetanee. La stessa confidò anche che nonostante diverse sedute da uno psicologo non era comunque riuscita ad uscire da questo stato mentale di depressione proprio per la mancata accettazione di una parte di se.

E’ molto frequente la condizione in cui la vergogna di una condizione anatomica che non si accetta porta, inevitabilmente, a chiudersi in se stessi, a parlare con occhi bassi, a sfuggire gli sguardi per evitare che qualcuno possa guardare quelle “orecchie cosi sporgenti”. Spesso si assumono anche delle parafunzioni, movimenti automatici che tendono a nascondere la zona che non piace come abbassare la testa sulla spalla, mettere le mani sulle orecchie per coprirle, spostare i capelli sulle orecchie a copertura. Insomma tutta una serie di meccanismi per celare la parte dell’organismo che non si accetta!

L’intervento è stato eseguito in anestesia locale in regime ambulatoriale e per ottenere un ottimo risultato il Dr. Raffaele Castaldo ha utilizzato la combinazione di tre tecniche chirurgiche, Mustardè – Furnas – Pitanguy. Una volta anestetizzata l’area mediante infiltrazione di mepivacaina e adrenalina 1:100.000 si incide l’orecchio posteriormente (incisione ad 8) e si scolla fino al raggiugimento della mastoide posteriormente e fino al margine anteriore dell’elice.

La cartilagine dell’orecchio viene esposta e vengono applicati punti di sutura per l’accentuazione della curvatura dell’antelice (tecnica di Mustardè), successivamente si fissa simmetricamente la conca alla mastoide con dei punti in nylon 4.0 (tecnica di Furnas) ed in fine si incide una semiluna di cartilagine per ridurre l’ampiezza della conca (tecnica di Pitanguy). In tal modo, mediante la combinazione sinergica delle tre tecniche chirurgiche, il Dr. Raffaele Castaldo è riuscito ad ottenere un perfetto allineamento del padiglione auricolare in prossimità della zona mastoidea.

L’effetto che ne deriva è sempre molto naturale e quasi mai si deve ricorrere ad interventi correttivi per recidive poiché le suture che determinano la nuova posizione sono in materiale non riassorbibile che una volta in situ restano indovate nella posizione originaria generando una fibrosa che le stabilizza in modo duraturo. Successivamente si sutura la cute con una sutura continua a sopraggitto perché garantisce degli ottimi risultati estetici.

La paziente viene medicata con benda elasto-compressiva e garze di fitostimoline in prossimità delle suture. La terapia domiciliare alla paziente consiste in antibiotico, anti-edemigeni ed analgesici. L’intervento di per se non evoca dolore, tuttavia sono possibili fastidi dovuti al rimodellamento della cartilagine che si protraggono per circa 48-72h con sensazione di orecchio turgido ed edematoso.

La paziente viene ovviamente ricontrollata in terza giornata post-operatoria e le suture rimosse in settima giornata. I successivi 20 giorni la paziente dovrà indossare una fascia che copra le orecchie per tenerle nella corretta posizione, in modo da favorire la fibrosi che stabilizzerà ulteriormente le suture.

Esistono oltre 200 tecniche chirurgiche per la correzione delle orecchie a sventola ma le migliori sono quelle che il chirurgo plastico sa maneggiare meglio. Quindi nessuna tecnica efficace in modo assoluto, ma tutte sono efficaci se utilizzate nel modo corretto e in base alle differenti anomalie anatomiche.

Le possibili complicanze per questo intervento possono essere condriti, deiscenze, edemi importanti. In taluni casi è necessario rimuovere le suture per far drenare il contenuto ematico che si è generato.

Il miglioramento estetico dell’aspetto dell’intero volto pero’ non è il punto chiave di questo intervento, sebbene venga richiesto proprio per finalità estetiche. L’intervento è migliorativo soprattutto per quanto riguarda la sfera sociale del paziente trattato. Dopo la chirurgia infatti, molti pazienti riprendono attivita’ che avevano abbandonato da tempo, riprendono vecchie amicizie, sono piu sicuri di se, si sentono piu volitivi e piu pronti alle nuove sfide della vita.

Da qui è chiaro comprendere quanto l’aspetto estetico dell’individio abbia un riverbero su tutta la sfera comportamentale tanto da modificarne radicalmente gli atteggiamenti. Non di rado, dopo gli interventi chirurgici di otoplastica, rinoplastica, blefaroplastica, gluteoplastica ecc.. si assiste ad un cambio radicale del carattere del soggetto che passa da remissivo e timido a volitivo e sicuro di se.

Non è un caso se i latini dicevano: “Mens Sana in Corpore Sano” a significare la stretta correlazione che esiste tra mente e corpo. Belli dentro e fuori. L’anima in pace con il corpo. Il corpo in pace con la mente. In un soggetto sano la mente segue il corpo ed il corpo segue la mente. Bisogna tener presente che il corpo è un tutt’uno, non possiamo mangiare male, essere sedentari, respirare smog e poi pretendere di avere una mente sana perché è una vana illusione.

Siamo quello che mangiamo ma siamo anche quello che pensiamo e per avere un corpo tonico e performante dobbiamo avere pensieri di qualità che prediligano il movimento, lo sport in senso lato, le interazioni sociali, la cultura, le passioni. Il corpo umano è la macchina più straordinaria che esista nell’intero universo ed è allo stesso tempo l’unica macchina di cui non si conoscono ancora bene le istruzioni per l’uso. Tuttavia esiste un concetto basilare che puo’ consentirci di preservare a lungo questa macchina strabiliante che è il corpo umano nella sua interezza ed è quello di non scindere mai la mente dal corpo.

Una famosa frase orientale recita: “se hai sete recati alla fonte, se hai fame mangia, se hai necessità di mingere mingi, se hai voglia di ridere ridi; l’ignorante riderà di te, il saggio capirà”.

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